Jesi, pannoloni sporchi nei piatti, abusi sessuali, calci e pugni nella struttura per donne disabili: arrestata anche la moglie del volontario-orco

Jesi, disabili segregate, abusate e picchiate: arrestata anche la moglie 78enne del volontario-orco
Jesi, disabili segregate, abusate e picchiate: arrestata anche la moglie 78enne del volontario-orco
di Federica Serfilippi
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Venerdì 19 Aprile 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 22:59

JESI - Una donna, malata psichiatrica, sarebbe stata presa per un orecchio con così tanta violenza da portarle via una porzione di pelle e rendere necessaria l’applicazione dei punti. In un altro, una disabile che si era rifiutava di mangiare si sarebbe vista mettere nel piatto un pannolone sporco. E poi: gli abusi sessuali durante la doccia, i lucchetti alle finestre, i cellulari sequestrati. I calci, i pugni, gli insulti: «Puzzi come una latrina», «sei scema», «grassa», «handicappata».

Il contesto

C’è di tutto nel compendio di violenze denunciato da una delle inquiline dell’appartamento nel centro di Jesi (dedicato ad ospitare donne con problematiche psichiatriche) che lo scorso lunedì è finito sotto sequestro dopo l’arresto di un 85enne, volontario della struttura, accusato di abusi sessuali a maltrattamenti.

L’uomo, dopo la convalida, è stato collocato ai domiciliari. La stessa misura è toccata nelle scorse ore alla moglie, 78enne, colei che di fatto - stando a quanto emerso nel corso dell’indagine portata avanti dalla Squadra Mobile di Ancona - gestiva l’appartamento, interfacciandosi con i tutori e gli amministratori di sostegno delle inquiline. Al momento non risultano contratti di lavoro: la donna avrebbe prestato servizio come volontaria. La misura cautelare è scattata per maltrattamenti. Anche la figlia della coppia, che gravitava in quella casa per dare una mano è indagata per maltrattamenti. Si tratta di un concorso morale, non sono scattati provvedimenti restrittivi.

Dei soprusi hanno parlato, via via, le ospiti dell’appartamento e sono stati immortalati dalle telecamere piazzate la scorsa settimana nella casa degli orrori. Le indagini hanno fatto emergere un quadro da incubo: 5 donne avrebbero subito maltrattamenti, 4 di loro anche abusi da parte dell’85enne: palpeggiamenti e atti sessuali, pure mentre le aiutava a lavarsi. Le cam sono state installate dopo l’episodio risalente all’8 aprile, quando una donna è arrivata all’ospedale di Jesi: sanguinava dall’orecchio. Per la procura, la 78enne le aveva afferrato il lobo per punirla, provocandole una ferita all’attaccatura dell’orecchio.

Nello stesso periodo, un’altra ospite si era confidata con lo psichiatra del Centro di Salute Mentale di Jesi, elencando i disagi vissuti nella casa-horror: l’utilizzo scarsissimo del riscaldamento nei mesi invernali, i lucchetti alle finestre e porte chiuse a chiave nelle ore notturne, la privazione del cellulare, le punizioni con le sottrazioni di cibo e le violenze fisiche. Sarebbero state picchiate - questo il riscontro della procura - quando si rifiutavano di fare le cose più semplici, come mangiare o camminare. I coniugi sono difesi dall’avvocato Alessia Barcaglioni. La 78enne deve ancora sostenere l’interrogatorio di garanzia.

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